Scoperto il sacerdote piu' antico, documentato, di Vejano (vt) - anno 1340

           È stato individuato, nell’ambito di una mia ricerca d’archivio su “La vita quotidiana e di corte, sotto gli Anguillara, a Capranica nel XIV secolo”, è stato scoperto il nome del più antico presbitero documentato di Vejano (l’antica Viano di epoca medioevale), si tratta di un certo “Paolo di Viano” documentato nel 1340 in un atto rogato in Capranica.

Il sacerdote è menzionato in un atto del notaio di Capranica Ser Pancrazio di mastro Domenico (che fu anche poeta e di cui ci sono pervenute tre poesie d’amore in volgare nel suo protocollo n° 313, datate al 1340, e che sono le più antiche poesie sopravvissute della Tuscia. Di questo notaio abbiamo atti sopravvissuti che vanno dal 1339 al 1383) atto che fa parte del protocollo n° 313 carta 27 recto, atto del 21 maggio 1340 (leggere 3° riga dall’alto: “Paulo presbitero (parola contratta “psbro”) de Viano”). Il protocollo fa parte dell’Archivio Notarile di Capranica conservato presso l’Archivio di Stato di Viterbo.

Ricordiamo che presso l’Archivio di Stato di Viterbo è conservato anche l’Archivio Notarile di Vejano che parte dall’anno 1492 con gli atti del notaio di Viano Giulio del fu Ser Pietro di Busso (dove Pietro è il nome del padre e Busso è il nome del nonno paterno) di cui sono conservati due protocolli: il n° 1 (con atti che vanno dal 4 marzo 1492 al 18 marzo 1496) e il n° 2 (con atti che vanno dal 2 marzo 1496 al 18 giugno 1503) ma sicuramente sono andati persi i protocolli notarili che partivano almeno dal XII secolo.

Abbiamo potuto accertare che esistesse già, in questo castro, nel 1493 la Curia Rationis (= “Curia della Ragione”), cioè il tribunale locale e, se esisteva una Curia, esistevano anche gli Statuti cittadini che dovevano trovare applicazione nel tribunale locale, come negli altri castri della Tuscia e dello stato Pontificio; Curia e Statuti che dovevano esistere almeno dai primissimi anni del XIII secolo, visto che Papa Innocenzo III istituì la Provincia del Beato Pietro in Tuscia nel 1198 con capoluogo Montefiascone che era anche la sede del tribunale di 2° grado con giurisdizione sia civile che penale.

La scoperta della Curia dell’antica Viano è stata rinvenuta in due atti del notaio Giulio di Ser Pietro di Busso, conservati presso l’Archivio di Stato di Viterbo: 1° documento, Archivio Notarile di Vejano, prot. 1 cc. 29v/31r, atto del 18 marzo 1493; 2° documento, Archivio Notarile di Vejano, prot. 1 cc. 50r/51r, atto dell’11 ottobre 1493.

Sappiamo, inoltre, che presso il Municipio di Vejano è conservato l’Archivio Storico Comunale che contiene atti a partire dalla 1° metà del XVI secolo; persi purtroppo quelli dei secoli precedenti.

Approfittiamo di questa occasione per invitare l’Amministrazione comunale di Vejano a inserire nei cartelli stradali d’ingresso alla cittadina, oltre il nome moderno di “Vejano”, adottato purtroppo nel 1872 perdendo così un retaggio storico importante, anche il nome medievale “Viano” così che i cittadini non ne perdano memoria e possa essere una notizia storica anche per i turisti e gli studiosi di passaggio.

È sempre un errore cambiare il nome storico originario di una cittadina perché si perde una testimonianza storica secolare di quella comunità e questo, purtroppo, è avvenuto nel Viterbese per cittadine come l’attuale Tarquinia, l’antica “Corneto” di epoca medievale, Blera (l’antica “Bieda”), Faleria (l’antica “Stabia”) ma ricordiamo anche Magliano Romano, in provincia di Roma, l’antico “Magliano Pecorareccio”.

 

Si pubblica la fotografia del documento del 21 maggio 1340, leggere 3° riga dall’alto: “Paulo presbitero (parola contratta “psbro”) de Viano”.