Si pubblica l’ipotesi ricostruttiva della Rocca degli Anguillara di Capranica, basata su elementi scientifici, in particolare, sul lato Nord, il resto di muro alto 17 metri e largo 8 metri, una volta appartenuto alla Rocca e rinvenuto il 10 novembre del 2010, poi inglobato da un palazzetto databile al 1520-1530.
Oltre a questo grosso frammento di muro, che continua anche sul lato Ovest, ci si è avvalsi, per la ricostruzione, anche dei 31 atti notarili del XIV secolo, dell’Archivio Notarile di Capranica, rogati dalla famiglia degli Anguillara in alcune stanze della Rocca, atti che vanno dal 1348 al 1387 conclusi da diversi personaggi della nobile famiglia degli Anguillara tra cui il Conte Orso I, che ospitò il grande poeta Francesco Petrarca per circa due mesi nella Rocca, il Conte Giovanni I (Figlio di Francesco a sua volta fratello del Conte Orso I), i fratelli gemelli i Conti Francesco e Nicola, figli di Giovanni I (il cui sepolcro di marmo bianco è conservato all’interno della chiesa romanica di San Francesco in Capranica) e le Contesse Caterina e Lippa.
Da questi atti è emerso che nella Rocca esisteva una loggia (una specie di balconata) che doveva trovarsi, per motivi di sicurezza sul lato Est verso il castro di Capranica, una Sala Major (di circa mq 100) di rappresentanza per le udienze ufficiali della famiglia, una cappella privata, una cantina; difatti i vari atti della famiglia rinvenuti sino ad adesso (dopo una analisi di circa 2.500 atti notarili del ‘300 su circa 3.500 in totale) sono rogati in questi diversi locali.
Inoltre altri atti notarili, conclusi dal Conte Everso degli Anguillara, il Conte della famiglia più famoso di tutti, fra il 1460 e il 1464 sono conclusi all’interno della “camera residenza del Magnifico Conte Everso”, camera che prima di lui dovette appartenere ad altri nobili antenati come il Conte Pandolfo II e il Conte Orso I.
È chiaro che nella Rocca, sviluppata probabilmente su tre piani con circa 1.500 metri quadrati a piano, esistevano altre stanze da letto degli altri membri della famiglia, uno o due studioli, le stanze per la servitù, la cucina e gli alloggi per i soldati e la fureria (ufficio di comando della guarnigione). All’interno della Rocca si suppone che vi fosse anche una corte interna di circa mq 220 che doveva dare aria e luce alle stanze interne. Si suppone che, molto probabilmente, dalla Sala Major si potesse entrare nella loggia esterna, cosa che sembra ovvia.
La muratura rimasta del castello è datata al 1280-1290, datazione confermata anche dal prof. Renzo Chiovelli di Acquapendente, massimo esperto in tecniche murarie medioevali e rinascimentali della provincia di Viterbo e quindi a voler costruire la Rocca fu il Conte Pandolfo II che era a capo della famiglia in quegli anni.
La Rocca era provvista, inevitabilmente, di due grandi portali d’ingresso, uno sul lato Ovest, verso il ponte levatoio, e l’altro sul lato Est, verso il paese, e la gente, i carri e gli animali dovevano necessariamente attraversare il castello passando in un verso o nell’altro e attraversando la corte interna.
Il documento più antico che testimoni l’esistenza della rocca di Capranica è una pergamena del 30 novembre 1331 ed è conservato presso l’Archivio Capitolino in Roma (Arch. Capitolino, cred. XIV, to. 63, perg. n° 17), questa pergamena è ricordata dalla ricercatrice storica Vittorina Sora nel suo fondamentale studio sulla famiglia degli Anguillara dove ne indica anche la collocazione, si tratta di un atto concluso dagli Anguillara con i Signori di Tolfanova nella rocca di Capranica (cfr.: Sora V., I Conti di Anguillara dalla loro origine al 1465, Archivio della Reale Società Romana di Storia Patria, Vol. 30, Parte 2°, anno 1907, pp. 102-103). Non si sa con certezza quando sia stato abbattuto il castello ma sicuramente alla fine del XV secolo anche perché nell’attuale “Sala Nardini”, oggi di proprietà comunale, costruita sul sito dove una volta c’era la Rocca, c’è una fase della fine del Quattrocento con una grande finestra crociata tipica di questo periodo relativo al primo Rinascimento italiano.
Si spera che dall’analisi degli atti notarili della fine del XV secolo dell’Archivio Notarile di Capranica, possa emergere qualche notizia in tal senso. Ricordiamo che la famiglia degli Anguillara, retta dai due figli legittimi del Conte Everso (morto nella Rocca di Cerveteri il 4 settembre 1464) Francesco e Deìfobo, perse tutti i castelli in suo possesso nei primi giorni di luglio del 1465 per volontà di Papa Paolo II Barbo che non tollerava più la politica antipapale del Conte Everso e dei suoi due figli legittimi Francesco e Deìfobo.
I prospetti e la pianta del piano nobile sono stati elaborati da me insieme all’architetto Filippo Dezi di Ronciglione, uno dei soci fondatori del nostro Centro culturale, e da lui disegnati al computer con il programma “Autocad”.
Prof. Carlo Maria D’Orazi