Rafforzata definitivamente l'esistenza dell'area sacra etrusco-romana dei monti cimini

Nel saggio del noto archeologo Lidio Gasperini: “Il santuario romano delle acque all’Arcella di Canepina (VT)” pubblicato nel 1988, il prof. Lidio Gasperini parla chiaramente -alle pagine 27 e 28, in base alle indagini da lui effettuate nel corso degli anni su alcuni piccoli santuari e are rupestri della zona- dell’esistenza, durante l’età romana, di una vasta Area Sacra sul comprensorio dei monti Cimini e indica l’esistenza nel territorio di una “Res divini iuris” cioè di un luogo di diritto divino.

La sua ricostruzione, però, si ferma all’età romana; in realtà l’Area Sacra esisteva già da secoli, con una fase etrusca e una fase dell’età del Bronzo (con una plausibile fase riconducibile all’età del Bronzo Medio datata fra il XVII e il XV secolo avanti Cristo, secondo gli studi e gli scavi effettuati da “Sapienza Università di Roma”, sulla vetta del monte Cimino, fra il 2009 e il 2011, sotto la direzione del prof. Andrea Cardarelli, “Sapienza Università di Roma” e della dr.ssa Flavia Trucco della Soprintendenza ai Beni Archeologici per l’Etruria Meridionale, con la collaborazione del prof. Francesco di Gennaro, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e della dr.ssa Isabella Damiani della Sovrintendenza Capitolina) e lo testimonia ulteriormente l’assoluta mancanza di centri abitati etruschi, non solo intorno all’antico lago Ciminio, ma in tutta l’area dei monti Cimini.

Per quanto riguarda il saggio del prof. Lidio Gasperini si veda soprattutto cosa scrive da pagina 25 a pagina 28.

A pagina 25 Lidio Gasperini scrive in particolare che la studiosa americana Lily Ross Taylor, che nel 1923 pubblicò l’importante monografia sui culti locali dell’Etruria, non poté inserirvi altro che l’epigrafe pubblicata nel C. I. L., XI, 2688, relativa alla piccola ara conservata in un museo di Orvieto, e che è dedicata a “Iuppiter Ciminius” che la studiosa americana non esitò a identificare con il “God who reigned over that height”, cioè: “Dio che regna su quella cima” intendendo la vetta del monte Cimino; difatti in italiano la parola “Cimino” significa per l’appunto “piccola cima” e non possiamo escludere che la parola “Cimino” e la parola “Cima” siano di origine etrusca e poi latinizzate; forse etimologicamente nate dalla probabile parola etrusca “Kimnu” poi latinizzata in “Ciminius” che potrebbe significare “Ciò che è posto in alto”, difatti in italiano diciamo “è posto in cima” per dire che “è posto in alto”.

 

 

Prof. Carlo Maria D’Orazi

Presidente

del Centro di Studi Storici e Archeologici

con sede in Capranica (VT)

 

 

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