PADRE ANGELO DA RONCIGLIONE (1871-1944) ERUDITO, POLIGLOTTA E MISSIONARIO CAPPUCCINO IN ERITREA ED ETIOPIA.

Tra i personaggi illustri di Ronciglione dobbiamo ricordare un frate cappuccino -Padre Angelo da Ronciglione, al secolo Mariano Orlandi- di cui, purtroppo, si è persa la memoria. Padre Angelo nacque a Ronciglione, in provincia di Viterbo, il 15 marzo 1871 e qui fece i primi studi scolastici; entrato quattordicenne nel Collegio Serafico di Monterotondo (RM), dopo aver ultimato l’impegnativo studio della Sacra Teologia, delle Lettere e della Filosofia, fu ordinato sacerdote a Montefiascone il 23 settembre 1893.

Padre Angelo da Ronciglione fu missionario in Eritrea dal 1895 al 1912, poi fu inviato in Etiopia dove rimase dal 1913 al 1914; imparò bene le lingue locali il “Tigray” (o “Tigrino”, lingua semitica parlata dalle popolazioni dei distretti più settentrionali dell’Etiopia e delle regioni centrali dell’Eritrea) e l’Amarico (lingua semitica, derivata dall’antico etiopico, con infiltrazioni cuscitiche, parlata nella zona dell’Amhara, regione nord-occidentale dell’Etiopia) e tradusse in seguito, in lingua locale, un’opera di S. Alfonso Maria de’ Liguori: “Considerazioni sulle Massime eterne di S. Alfonso de’ Liguori tradotte in lingua trigrignà (= Tigray, N.d.R.)”, Roma, tip. Poliglotta, 1905. Scrisse anche: “Sanctum Jesu Christi Evangelium et Actus Apostolorum in linguam aetiopicam versi; accedunt adnotationes lingua tigrai conscriptae”, Romae, Typ. Polyglotta, 1907; poi “Sanctum Jesu Christi Evangelium et Actus Apostolorum in linguam ghe’ez versi; accedunt adnotationes amaricae conscriptae”, Romae, Typ. Polyglotta, 1907; e inoltre due vocabolari per conto del Ministero degli Affari Esteri destinati soprattutto ai militari e ai coloni italiani stanziati in Eritrea e in Etiopia: “Manuale Tigray–Italiano-Francese”, Roma, Casa Editrice Italiana, 1912 e il “Manuale Amarico–Italiano-Francese”, Roma, Casa Editrice Italiana, 1912.

Ricordiamo anche che fu insegnante di lingua araba: difatti una volta tornato in Italia, per motivi di salute, nel 1915 -dopo essere stato inviato come missionario in Rezia (Svizzera) pochi mesi prima- fu inviato a Palermo dove, sotto la guida del noto glottologo Padre Gabriele da Aleppo, studiò la lingua araba e, dopo solo sei mesi, ottenne un diploma che lo rendeva idoneo all’insegnamento di questo difficile idioma semitico.

Quando Padre Angelo da Ronciglione soggiornava in Italia il suo convento di riferimento era quello situato in via Veneto in Roma, che fu anche il convento dove alloggiò, diversi anni più tardi, il celebre Padre Mariano da Torino (che d’estate, tra la fine degli anni ’50 e la fine degli anni ’60 del XX secolo, veniva a riposarsi nel convento dei Padri Cappuccini di Ronciglione) di cui si conservano ancora, nella sua cella, molti oggetti personali.

Padre Angelo da Ronciglione morì a Vetralla il 4 settembre 1944 e fu sepolto nel monastero delle Suore Benedettine “Regina Pacis” di questa cittadina.

Ci è stato comunicato dalle suore che nel 1977 i suoi resti mortali sono stati traslati presso il Convento dei Padri Cappuccini di Viterbo ma -in seguito a una mia richiesta di verifica effettuata nel 2017 presso questo convento, in preparazione di uno studio pubblicato nel 2018 sulla rivista “Biblioteca e Società” del Consorzio della Biblioteche di Viterbo- non è stata trovata, purtroppo, la tomba di Padre Angelo da Ronciglione che sembra essere andata perduta.

 

Capranica, 3 agosto 2022

 

Prof. Carlo Maria D’Orazi

Presidente

del Centro di Studi Storici e Archeologici

con sede in Capranica (VT)