UN DIPLOMA DELL'ANNO 1001 DELL'IMPERATORE DEL SACRO ROMANO IMPERO OTTONE III DI SASSONIA MORTO A CASTEL PATERNO (TERRITORIO DI FALERIA - VT) NELL'ANNO 1002

Si pubblica un prezioso diploma dell’anno 1001 dell’Imperatore del Sacro Romano Impero e Re degli Italici Ottone III di Sassonia (Kessel giugno 980 – Castel Paterno (VT) 23 gennaio 1002). Il Diploma apparteneva all’Archivio del monastero dell’abbazia di S. Maria di Pomposa, abbazia fondata nella 1° metà del IX secolo e che si trova in provincia di Ferrara; oggi il prezioso documento è conservato nel Fondo “Pergamene” dell’Archivio di Stato di Roma (Pomposa, cassetta 199, perg. n° 1).

La figura dell’Imperatore Ottone III -nato a Kessel presso la città di Kleve, nel giugno del 980, e che fu l’ultimo della dinastia degli Ottoni- è particolarmente legata alla provincia di Viterbo perché Ottone III morì nella Rocca (costruita nel IX secolo) del piccolo castro di Castel Paterno, oggi nel territorio del Comune viterbese di Faleria (l’antica Stabia di epoca medioevale) a causa di una forte febbre molto probabilmente dovuta alla malaria che sembra che abbia contratto nelle malsane e paludose saline di Cervia in provincia di Ravenna.

Il giovane Imperatore morì all’età di 21 anni il 23 gennaio dell’anno 1002; venuto in Italia con l’intenzione di giungere a Roma, si fermò a Castel Paterno con il suo seguito anche perché questo castro era assai poco distante da Civita Castellana che era governata dai Conti Sassoni una famiglia legata alla famiglia imperiale degli Ottoni di Sassonia; ricordiamo che la Rocca di Castel Paterno era sorta proprio a protezione della città di Civita Castellana che era anche sede vescovile.

Ottone III fu incoronato Re dei Franchi Orientali nell’anno 983 e poi Imperatore Romano e Re degli Italici nell’anno 996, la madre Teofano (sic) e la nonna Adelaide di Borgogna furono le reggenti del piccolo Ottone III che, quando morì, fu poi sepolto nella Cattedrale di S. Maria Assunta ad Aquisgrana sull’esempio di Carlo Magno anche lui sepolto ad Aquisgrana ma nella Cappella Palatina della Cattedrale di cui costituisce il nucleo più antico.

Il sito archeologico di Castel Paterno -che cominciò ad essere abbandonato a partire dal XVI secolo, e oggi diruto- è certamente un sito importante e prezioso che merita di essere sottoposto a indagini di scavo anche perché è molto probabile che vi si possano trovare preziosi reperti dell’epoca di Ottone III di Sassonia.

 

Si pubblica la fotografia della rarissima pergamena di Ottone III dell’anno 1001 (foto Carlo Maria D’Orazi).

 

LA TRASCRIZIONE DEL DIPLOMA DELL’IMPERATORE OTTONE III DI SASSONIA DELL’ANNO 1001

Il Diploma di Ottone III del 22 novembre 1001 dice che l’Imperatore concede all’Arcivescovo di Ravenna, Federico, ampia giurisdizione su tutto il territorio controllato dalla Chiesa di Ravenna ricevendo “inconcambium” (= contraccambio) il monastero di S. Maria di Pomposa ai cui monaci riserva il diritto di elezione dell’abate.

 

Questa è la trascrizione latina del diploma tratta dal volume “Le Carte dell’Archivio di Santa Maria di Pomposa (932-1050)”, a cura di Corinna Mezzetti, ISIME, Roma 2016:

 

“In nomine sanctae et individuae Trinitatis. Otto tercius servus apostolorum. Omnium fidelium nostrorum tam presentium quam et futurorum noverit universitas, quod nos a domno ( = domino) Frederico sanctae ravennatis ecclesiae archie(piscopo) monasterium Sanctae Mariae in Pomposia per comcambium accipientes econtra donavimus sanctae revennati ecclesiae omnia p(l)acita et districtus et bannum de omni terra Sancti Apollinaris et de omnibus episcopatibus sive comitatibus de quibus precepta habentur in sancta ravennati ecclesia.

Unde abbaciam Sancte Mariae in Pomposia ab omni subieccione archiepiscoporum sive aliorum excutimus, ut regalis sit, nulli dominantium personae subiecta sintque monachi eius ab omni secularis servitii infestatione securi. Qui de suis qualem voluerint abbatem eligant ab episcopo Comaclensi consecrandum; qui si sibi pro pecunia vel pro aliqua hu7mana potestate molestus esse voluerit, veniat ad archiepiscopum suum ravennatem ab eo benedicendus ET, si hoc in isto, quod in priori, invenerit, ad qualemcumque episcopum desideret causa consecrationis properet.

Si quis hoc preceptum fregerit, componat c(entum) libras auri cocti, medietatem kamere nostrae et medietatem prelibat(o) (m)onasterio. Quod ut verius credatur, hanc paginam manu propria roborata sigillari iussimus.

+ Signum domni Ottonis caesaris invictissimi

Heribertus cancellarius (cancelliere dall’anno 994 per la cancelleria italiana e dall’anno 999 per l’Impero) vice Petri episcopi (Pietro, Vescovo di Como, arcicancelliere dall’anno 988 per la cancelleria italiana) recognovit.

Data X kalendae decembris, anno dominice incarnationis M (=millesimo) primo, indictione XV, anno tercii Ottonis regnantis XVII, imperii V. Actum Ravenne; feliciter amen.

 

 

Si pubblicano alcune fotografie dei ruderi della Rocca di Castel Paterno dove si riscontrano diverse fasi di costruzione e ampliamento.